Detta fu la fine, la fine, si chiamò per nome.
Cancellami, anzi no nascondimi, che sto meglio tra la polvere, tra i fluidi, i miei e i tuoi, dove il volere è ben diverso.
Nascondimi in fondo, bloccami ed è meglio semmai che mi nascondi, cancella il ricordo, ormai non ti servirà più, ormai non servo più neanche a me.
Non mi serve un me senza di te.
Perciò lo cancello anch’io, anzi lo nascondo bene, tra la polvere della polvere, tra quel me che provava a dare la parte peggiore in pasto al passato.
Mi cancello, poichè non mi serve più.
Tu cancellami, che prima mi devi nascondere. Nascondimi bene, tra i sussulti notturni, e le mie labbra fragole.
Nascondimi bene, col calcio sullo sterno delle mie parole fin sui sassi intorno, finchè mi seppellisce la notte, dove volevo stare fino al tuo dentro.
Nascondimi, io l’ho già fatto.
Sono sotto la pergola dove nacque il fiore che ogni giorno curo, per nascondermi meglio sull’ombra petalo, del tuo odore.
buono leo questo arcoba(neo)
… che balena tra il cancellare e nascondere perchè …forse è vero che non è facile cancellare ( spesso si rimuove) e può sembrare buono nascondere ( ma potrebbe essere un rimuove lo stesso talvolta) …tutto questo per dire quanto profondi siamo e sei e …quanto desiderosi siamo di con- dividere il nostro “dentro” anche se cerchiamo di ri-muoverlo
buona vita a te !
..p
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Complimenti per la tua analisi Pino, cancellare è preferibile per la nostra coscienza ed il rimuovere è il tecnicismo a cui siamo sottoposti. Mi piace la tua riflessione,
A presto
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