Detta fu la fine, la fine, si chiamò per nome.
Mi affaccio in questo abisso del ritorno che mi non desti più
nel bene, nel male, nel bene sul male del male di me
piovono granelli sui giorni che mancai di mancarti
da che mancasti in assenza e sul vuoto del perdono
ancore sulle briciole di questa pioggia affilata
che uccise i miei battiti sul marciapiede di quei seni
nel bene, nel male, nel bene sul male di me
t’aspetto in questo abisso del ritorno che non aspetta più
l’arido e l’umido sfilare sul groviglio del pericardio
dove mancasti nei giorni che tornai per cercarmi
nel bene, nel male, nel bene sul male di me
non sento che il rombo del grido sul niente e su tutto di me
nel bene, nel male, dal bene del male di me
l’insonnia e la noia
di non avvertir più
un cieco risveglio